mercoledì, giugno 17, 2009

Le reflex non reflex


Dopo La Panasonic G1, anche Olympus lancia la sua “reflex no reflex”, la E-P1.
Si tratta dell’uovo di Colombo o dell’ennesima invenzione del marketing?

Innanzitutto vediamo dov’è la sedicente rivoluzione che le due case hanno annunciato, talora pomposamente. Tutte le reflex prodotte finora si sono avvalse di un sistema di visualizzazione dello scatto formato dal pentaprisma a specchio. Le nuove reflex hanno abolito questo spreco di spazio (e di peso) con un semplice schermo LCD. Con buona pace di alti consumi della batteria, il pentaprisma è stato abolito, amputando di fatto un orpello dalle dimensioni e dal peso non indifferenti rispetto all’intero corpo. La qualità di ripresa e di scatto non viene intaccata, se non qualche sforzo visivo per capire se la messa a fuoco è a posto, soprattutto con poca luce.

Quel che lascia perplessi, oltre alla scarsa quantità di obiettivi a disposizione, è il fatto che queste costose fotocamere siano rivolte a un pubblico composto non esattamente da intenditori. Il sensore è il frutto di un compromesso tecnico, una via di mezzo tra una reflex entry-level e una compatta decente. Un po’ poco per competere con una vera reflex. Per non parlare della stravagante scelta dei due costruttori di disegnare un corpo “un po’ rétro”. I product specialist ancora una volta hanno avuto la meglio sugli intenditori di fotografia.

A quando dei sensori più grandi, a partire dalle reflex “vere”?

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