venerdì, maggio 08, 2009

Le fotocamera digitali compatte.

Oggi vorrei parlarvi brevemente delle fotocamere digitali compatte “di lusso”.
Si tratta di apparecchi compatti, molto simili alle loro “cugine”, ma dalle prestazioni – e dal prezzo – sensibilmente superiori alla media.

Il pubblico di riferimento per questo genere di fotocamere è senz'altro costituito da intenditori, soprattutto da coloro che posseggono già una reflex digitale e che vogliono portare con sé un apparecchio meno ingombrante, senza rinunciare a prestazioni di prim'ordine.

I guru della fotografia, prima di qualsiasi acquisto, impazziscono letteralmente dietro alle tabelle di comparazione, a partire dal sito di riferimento, dpreview.com. Qui si possono leggere tutte le recensioni, i pro e i contro di ciascun modello. Quel che se ne ricava, soprattutto leggendo i “contro” è un continuo e sconsolato lamentarsi delle feature mancanti a ogni apparecchio per potersi fregiare del titolo di “migliore”.
Nel caso delle compatte di alto livello ci si aspetta una qualità impareggiabile, visto che costano come una reflex e che non hanno proprio la stessa resa, specie se impostate su sensibilità superiori a 400 ISO.
Nel nostro caso, Panasonic e Canon sembrano essersi accordate in fase di progettazione: «Tu fai l'obiettivo più luminoso del mio e io aggiungo megapixel; io però allungo lo zoom, mentre tu lo rendi più luminoso.» C'è poi chi bara. Canon sui megapixel in più, che non aggiungono qualità allo scatto. E Panasonic, che “stara” gli ISO per diminuire il rumore digitale rispetto alla concorrente. C'è qualcuno che sostiene che il formato RAW delle due lussuose macchinette non apporti quel valore aggiunto che l'utente più smaliziato si aspetterebbe.

Vorrei ricordare le antenate a pellicola, quelle Minox o Contax (serie T), ancora carissime sebbene usate, che scattano tuttora delle dia professionali pressoché indistinguibili da una reflex con un obiettivo di media qualità. O le Yashica T4 e T5, con il loro impressionante Zeiss T*. Non dimentichiamoci della serie Mju di Olympus, specie i modelli a focale fissa, impermeabili a pioggia e polvere come le Yashica. Che si trovano a poche decine di euro e che producono immagini impeccabili con qualsiasi pellicola. Costavano milioni di lire e costano tuttora qualche centinaio di euro, ma nessuno dei fabbricanti di questi piccoli bolidi si sarebbe mai sognato di prestare il fianco a critiche che opacizzano un po' i giudizi e i dubbi sulle questi nuovi modelli digitali. Ne riparleremo, promesso.

Se non amate il collezionismo e l'uso della pellicola, occorre che io sciolga la mia riserva su queste due concorrenti. Quale scegliere, dunque?
Innanzitutto, siete proprio sicuri di desiderare una fotocamera del genere se poi la utilizzerete solo in automatismo completo?
Siete più che sicuri di voler spendere per una compatta che non ha la metà del valore di una buona reflex, neanche una primo prezzo?

Avendo risposto affermativamente e senza esitazione ai corposi dubbi sopra proposti, tutte le review indicano in Canon il modello vincente a causa del suo zoom più versatile ed esteso, per la migliore resa in luce piena e a bassa sensibilità e per la qualità costruttiva veramente buona.
Panasonic, dal canto suo ha un 24 mm che non è niente male, una migliore resa ad alta sensibilità e delle dimensioni veramente tascabili. Direi, Canon più concreta e Panasonic più stylish.
Ancora indecisi?
E allora una bella reflex entry level da meno di 300 euro!

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